Manuale di ipnosi medica rapida

Posted in libri with tags , , , , on December 26, 2017 by Domenico Delfino

“…Ma durante il travaglio la seconda componente del dolore ha un ruolo molto più importante. Parliamo cioè della componente emotiva, che è capace di ridurre o amplificare gli stimoli fisici del dolore.  Una persona preoccupata, spaventata, arrabbiata, sentirà il dolore molto più intensamente rispetto alla persona che sia tranquilla, comoda, confortata e soprattutto informata e motivata.  Ora sappiamo che la componente fisica del dolore viene amplificata da componenti prettamente emozionali: la paura per sé e per il nascituro, la richiesta di aiuto e di attenzione, la stanchezza, l’incertezza di non sapere quanto durerà il travaglio, i condizionamenti ricevuti da altre donne, la paura della separazione dal proprio bambino ecc. La gravida in travaglio non solo teme il dolore, ma quasi se lo aspetta, perché questa è l’unica certezza che le è stata trasmessa durante la gravidanza.  Ecco perché nella confusione degli stimoli fisici qualunque cosa, qualunque stimolo, se non è molto chiaro, viene espresso come dolore.  Quindi paura, preoccupazione, stanchezza, sensazioni fisiche prima sconosciute, portano la donna a lamentarsi come se sentisse dolore.  Ma in realtà spesso la gravida si lamenta non perché davvero percepisce uno stimolo doloroso, ma semplicemente perché sta esprimendo bisogno di essere aiutata, consolata e rassicurata…”

(Tratto da Giuseppe Regaldo, “Manuale di ipnosi medica rapida – la tecnica di induzione analizzata nei suoi meccanismi per renderla efficace e veloce con il metodo R.A.P. ratifica appena possibile”, Illustrazioni di Filippo Cremonini)

Antibiotici

Posted in Farmaci in Odontoiatria with tags on October 11, 2017 by Domenico Delfino

Il termine “antibiotico” è stato usato all’inizio per riferirsi a qualsiasi composto prodotto da microrganismi che inibisce un altro microrganismo. Attraverso l’uso comune, questa definizione si è evoluta per includere qualsiasi agente antimicrobico naturale, semisintetico o, in alcuni casi, totalmente sintetico che inibisce la crescita batterica.  Un antibiotico può essere classificato come battericida o batteriostatico.  I farmaci battericidi, come le penicilline, uccidono direttamente un organismo infettante; i farmaci batteriostatici, come le tetracicline e l’eritromicina, inibiscono la proliferazione batterica interferendo con un processo metabolico essenziale, che porta all’eliminazione dei batteri attraverso il sistema immune dell’ospite.

Gli antibiotici sono usati frequentemente in odontoiatria sia per misure preventive che terapeutiche che coinvolgono infezioni batteriche orali.  Le infezioni orali possono avvenire per un certo numero di ragioni e coinvolgono principalmente tessuti pulpali e periodontali.  Infezioni secondarie dei tessuti molli pongono speciali sfide terapeutiche.  Indipendentemente dal trattamento delle infezioni orali, monitorare il decorso dell’infezione con osservazione del paziente tra le 24 e le 72 ore è raccomandato per assicurare l’efficacia del farmaco selezionato.  Nonostante che la coltura delle infezioni orali non è sempre possibile né necessaria, prendere in considerazione questa procedura seguita da un esame di sensibilità all’antibiotico dovrebbe essere incluso nel trattamento di pazienti che non rispondono all’antibiotico utilizzato inizialmente.

Prima di intraprendere l’uso terapeutico di qualsiasi antibiotico, il dentista dovrebbe determinare se c’è un reale bisogno della terapia antibiotica, registrare attentamente la storia per determinare se il paziente è andato incontro a qualsiasi reazione avversa precedente o ha sviluppato sensibilità ad uno specifico antibiotico, dovrebbe determinare quale antibiotico è o è più probabile che sia efficace contro un batterio o i batteri, ed assicurarsi che il paziente abbia delle conoscenze complete degli effetti collaterali e delle interazioni farmacologiche.

La penicillina è ancora il farmaco di prima scelta per il trattamento delle infezioni nella o vicino alla cavità orale.  In pazienti allergici alla penicillina, un’alternativa appropriata può essere rappresentata dall’eritromicina o dalla clindamicina.  Infine, se non c’è nessuna risposta alla penicillina V, l’amoxicillina con acido clavulanico può essere una buona alternativa in pazienti non allergici alla penicillina, in quanto è alterato lo spettro di sensibilità.  In generale, non c’è nessun vantaggio a scegliere un antibiotico battericida rispetto ad uno batteriostatico per il trattamento di persone in buono stato di salute.  Tuttavia, se il paziente è immunocompromesso o per un trattamento concomitante (come una chemioterapia antitumorale o farmaci associati con un trapianto di midollo osseo) o da una preesistente malattia (come un’infezione da HIV), sarebbe indicato un antibiotico battericida.

Uso profilattico degli antibiotici

L’uso profilattico degli antibiotici è raccomandato prima di procedere a procedure dentali invasive su pazienti a rischio di sviluppare endocardite batterica (Appendice D) e infezioni in articolazioni protesiche (quelle che avvengono 6 mesi o più dopo il posizionamento della protesi) (Appendice E). L’uso non giudizioso degli antibiotici può avere conseguenze gravi, ed il dentista deve prendere attentamente in considerazione, e discuterne con il paziente, i vantaggi e gli svantaggi nel prescrivere un antibiotico (Appendice F).

Antibiotici e contraccettivi orali

A riguardo di possibili interazioni farmacologiche tra gli antibiotici e l’uso frequente di contraccettivi steroidei orali, è importante riconoscere un recente rapporto dell’Associazione Americana Dentisti. I dentisti sono stati avvertiti di parlare con tutte le donne in età fertile di una possibile riduzione dell’efficacia dei contraccettivi orali steroidei durante la terapia antibiotica.  Inoltre, questi pazienti dovrebbero essere avvertiti di usare anche altre forme di contraccezione durante l’uso a breve termine di antibiotici.  L’Associazione Medica Americana  ha anche concluso che le donne dovrebbero essere informate di questa possibile interazione, e del fatto che un’interazione non può essere predetta in modo completo.  E’ opinione del ADA Council of Scientific Affairs che, considerando le possibili conseguenze di una gravidanza non voluta, quando un dentista prescrive antibiotici ad un paziente che sta usando contraccettivi orali, dovrebbe fare le seguenti cose:

° Avvertire la paziente del rischio potenziale di riduzione da parte degli antibiotici dell’efficacia dei contraccettivi orali;

° Raccomandare la paziente di discutere con il proprio medico l’uso di un ulteriore mezzo non ormonale di contraccezione;

° Avvertire la paziente di continuare a prendere i contraccettivi orali quando usa concomitantemente gli antibiotici.

Penicilline e Cefalosporine

Gli antibiotici che appartengono a queste due classi vengono chiamati “antibiotici β-lattamici” a causa della presenza dell’anello β-lattamico comune a tutti i farmaci di queste classi. Questi farmaci sono considerati battericidi in quanto direttamente determinano la morte dei batteri attraverso l’inibizione di specifici enzimi batterici necessari per l’assemblaggio della parete cellulare batterica.  Molti antibiotici β-lattamici vengono inattivati dalla produzione di β-lattamasi da parte dei batteri, un enzima che idrolizza l’anello β-lattamico e rende inattivi gli antibiotici.  La produzione batterica di β-lattamasi è la ragione principale del possibile fallimento di un trattamento con penicilline o cefalosporine.

Le cefalosporine e le cefalomicine, che sono strettamente correlate ad esse, vengono in genere classificate come singolo gruppo e sono simili alle penicilline sia per struttura che per azione.  Nonostante che le penicilline siano in genere migliori per trattare le infezioni correlate ai denti, le cefalosporine/cefamicine sono incluse in questo capitolo in quanto sono frequentemente usate nella pratica medica e si possono incontrare in pazienti che richiedono cure dentali.  Inoltre, possono essere indicate nella prevenzione di infezioni che sono dovute a batteriemia da una sorgente orale, così come nella profilassi delle infezioni ritardate di protesi articolari.

Indicazioni accettate

La Tabella 1 elenca le indicazioni più frequenti per penicilline e cefalosporine.

Dosaggio generale ed aggiustamento della dose

Queste sono le dosi raccomandate più frequentemente per il trattamento delle infezioni correlate ai denti (tabella 2). Altre penicilline semisintetiche (azlocillina, mezlocillina, piperacillina, ticarcillina, e meticillina) così come la maggioranza delle cefalosporine/cefamicine (cefalotina, cefapirina, cefazolina, cefamandolo, cefoxitina, cefonicid, cefotaxime, ceftizoxime, ceftazidime, e cefoperazone) sono disponibili solo IM o IV a causa dello scarso assorbimento orale e all’instabilità in presenza di acidi gastrici.  Questi antibiotici sono generalmente riservati al trattamento di infezioni severe e di malattie che richiedono l’ospedalizzazione (tabella 2).

In circostanze normali, penicilline e cefalosporine sono eliminate rapidamente dal corpo principalmente attraverso il rene e, parzialmente, con la bile e attraverso altre vie. In caso di paziente con funzione renale ridotta, il dosaggio dovrebbe essere diminuito a seconda del ritmo della clearance della creatinina consultando il medico del paziente.  In pazienti che fanno la dialisi peritoneale, dovrebbe essere preso in considerazione un antibiotico alternativo in quanto la maggior parte delle penicilline e delle cefalosporine sono efficacemente rimosse dal letto circolatorio tramite emodialisi.

Considerazioni Dentali Speciali

Interazioni farmacologiche di interesse dentale

Amoxicillina/acido clavulanico non dovrebbero essere co-somministrate con il farmaco anti-abuso disulfiram. La tabella 3 elenca le possibili interazioni tra penicilline e cefalosporine con altri farmaci.

Sensibilità crociata

Prima di iniziare la terapia con qualsiasi penicillina o cefalosporina, dovrebbe essere fatta una attenta indagine a proposito di precedenti reazioni di ipersensibilità a qualsiasi penicillina, cefalosporina o altri allergeni. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità (anafilattoidi) gravi ed occasionalmente anche fatali in pazienti che ricevevano una terapia con penicillina o cefalosporina.  Queste reazioni è più facile che avvengano in persone con storia di ipersensibilità alla penicillina o alla cefalosporina e/o storia di sensibilità a molteplici allergeni.  Le penicilline e le cefalosporine dovrebbero essere usate con cautela in pazienti che hanno una storia significativa di allergie e/o asma.  A causa della similitudine di struttura di penicilline e cefalosporine, i pazienti allergici ad una di queste classi possono manifestare reattività crociata con membri dell’altra classe.  La reattività crociata a cefalosporine può avvenire fino al 20% dei pazienti che sono allergici alle penicilline.  I pazienti con storia o storia sospetta di ipersensibilità alla penicillina o alla cefalosporina, se assumono qualsiasi antibiotico di queste classi, dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per qualsiasi difficoltà respiratoria o altri segni di reazione allergica per un minimo di 1 ora prima di lasciarli andare.

Pazienti Speciali

Donne in gravidanza e allattamento

Le penicilline e le cefalosporine sono secrete nel latte materno, e bisognerebbe essere cauti quando un farmaco di questi gruppi è somministrato a donne che allattano, dal momento che possono determinare sensibilizzazione, diarrea e candidosi. L’esperienza clinica con penicilline e cefalosporine durante la gravidanza non ha mostrato nessuna evidenza di effetti avversi sul feto.  Tuttavia, non ci sono studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza che dimostrino in maniera definitiva che non insorgono effetti dannosi di questi farmaci sul feto.  Quindi, penicilline e cefalosporine dovrebbero essere usate in gravidanza solo se servono in modo chiaro.

Farmacologia

Vedi la tabella 4 per le informazioni farmacologiche su penicilline e cefalosporine.

Avvertimenti al paziente

° In caso di sviluppo di qualsiasi effetto avverso (eruzione; nausea; vomito; diarrea; rigonfiamento di labbra, lingua o volto; febbre e così via), il paziente dovrebbe essere avvisato di interrompere il medicamento ed informate immediatamente il dentista.

° Incoraggiare il completamento dell’intero corso della terapia anche quando i segni clinici ed i sintomi di un’infezione migliorano.

° Ci sono stati rapporti di ridotta efficacia dei contraccettivi orali in donne che prendono ampicillina, amoxicillina e penicillina, con conseguente gravidanza non voluta. Nonostante l’associazione sia debole, bisogna fornire al paziente questa informazione ed incoraggiarle ad usare metodi anticoncezionali alternativi o aggiuntivi durante una terapia con qualsiasi di queste penicilline.

Macrolidi

Il gruppo dei macrolidi contiene circa 40 composti, ma solo pochi hanno un uso clinico. L’eritromicina è risultata in generale la più efficace ed è usata ampiamente come alternativa alle penicilline per il trattamento e la prevenzione delle infezioni causate da microrganismi gram-positivi.  La claritromicina, un antibiotico macrolide semisintetico, è simile all’eritromicina, ma ha uno spettro di attività più ampio.  Entrambi gli antibiotici hanno una buona attività contro batteri gram-positivi associati alla bocca.  Differentemente dall’eritromicina, la claritromicina ha una attività relativamente buona contro un certo numero di batteri gram-negativi.

In anni recenti, una nuova classe di antibiotici chiamati azalidi è venuta a galla.  Questi nuovi derivati dei macrolidi sembrano superiori all’eritromicina ed alla claritromicina in quanto offrono migliori proprietà farmacocinetiche, una eccellente distribuzione tessutale, una emi-vita terapeutica più lunga ed attività contro molti batteri gram-positivi e gram-negativi.  Tra gli azalidi, l’azitromicina è quella che ha un esteso uso clinico.

Indicazioni accettate

La tabella 6.1 elenca le indicazioni comuni per i macrolidi.

Dosaggio generale ed aggiustamento delle dosi

Vedi la tabella 6.2 per i dosaggi generali e le informazioni di prescrizione. L’eritromicina e l’azitromicina sono eliminate dall’organismo principalmente attraverso il fegato.  Quindi, i dosaggi e/o gli intervalli dei dosaggi dovrebbero essere modificati quando questi farmaci vengono somministrati a pazienti con alterata funzione epatica.  La claritromicina è eliminata dal fegato e dal rene e può essere somministrata senza modificazioni del dosaggio a pazienti con alterata funzione epatica e normale funzione renale.  Tuttavia, in presenza di una severa disfunzione renale con o senza una concomitante alterazione epatica, può essere appropriata una diminuzione della dose.  Raramente è stata associata epatotossicità con tutti i sali di eritromicina, ma più frequentemente con l’eritromicina estolato.

Sensibilità crociata

Eritromicina, claritromicina ed azitromicina sono controindicati in pazienti con una nota ipersensibilità a qualsiasi antibiotico macrolidico.

Pazienti speciali

Donne in gravidanza ed allattamento

La claritromicina non dovrebbe essere usata in gravidanza eccetto che in circostanze cliniche in cui  non c’è una terapia alternativa appropriata.  Se interviene una gravidanza mentre sta assumendo il farmaco, la paziente dovrebbe essere avvertita che la claritromicina si è dimostrata teratogena negli animali, ma non ancora nell’uomo.  Nonostante non ci siano evidenze di fertilità alterata o danno al feto sia con eritromicina che azitromicina, questi farmaci dovrebbero essere usati in gravidanza solo se necessari.

Eritromicina e claritromicina sono secreti nel latte materno e dovrebbero essere usati con cautela in madri che allattano.  Dal momento che non è stato dimostrato che l’azitromicina venga secreta nel latte materno, la stessa cautela dovrebbe essere usata anche con questo farmaco.

Pazienti pediatrici, geriatrici ed altri

Non è stata stabilita il livello di sicurezza della claritromicina in bambini al di sotto di 12 anni di età, e la sicurezza dell’azitromicina non è stata stabilita per bambini ed adolescenti al di sotto di 16 anni.

Non appare necessario l’aggiustamento della dose in pazienti anziani che hanno normale funzione epatica e renale.

Farmacologia

Vedi la tabella 6.4 per le informazioni sulla farmacologia dei macrolidi.

Tetracicline

Le tetracicline, che includono tetraciclina, doxiciclina e minociclina, hanno tutte essenzialmente lo stesso ampio spettro di attività e sono frequentemente indicate nel trattamento di infezioni da batteri gram-positivi e gram-negativi della testa e del collo così’ come di altre regioni del corpo. Sono considerate batteriostatiche a dosi normali ed inibiscono la sintesi proteica batterica in batteri sensibili legandosi alle subunità ribosomiali 30S e prevenendo l’aggiunta di amminoacidi alla catena peptidica nascente.  Ad elevate concentrazioni, le tetracicline sono battericide e possono inibire la sintesi proteica in cellule di mammifero.  Il vantaggio di usare doxiciclina o minociclina invece della tetraciclina, è che i primi due antibiotici vengono meglio assorbiti dopo somministrazione orale.  Questo maggiore assorbimento determina livelli serici più alti ed un minore bisogno di dosi frequenti.  Sfortunatamente, la resistenza ad una tetraciclina spesso indica resistenza anche a tutte le altre tetracicline.

Indicazioni accettate

Le applicazioni dentali includono il trattamento aggiuntivo di periodontite refrattaria e periodontite giovanile, ascessi dentali, ascessi dei tessuti molli, e come alternativa quando le penicilline sono controindicate o quando sono coinvolti microrganismi produttori di β-lattamasi. A causa della resistenza batterica, le tetracicline non sono indicate nel trattamento delle infezioni streptococciche e stafilococciche.

La resistenza alla tetraciclina idrocloride è divenuta così comune che questo farmaco viene usato raramente in medicina clinica.  Tuttavia, sembra che il farmaco sia ancora di beneficio nel trattamento di alcune infezioni dentali, inclusa la periodontite che non risponde favorevolmente alla terapia periodontale convenzionale.  Vedi la tabella 6.1 per le indicazioni.

Doxiciclina a dosi sotto-antimicrobiche

La US Food and Drug Administration ha approvato l’uso di una dose sotto-antimicrobica di doxiciclina Iclato (20 mg due volte/giorno, disponibile sia in forma generica che come marca Periostat) come aggiunta alla terapia periodontale. Nonostante il farmaco sia classificato come antibiotico, non agisce così a causa della bassa dose.  Il principale meccanismo d’azione di questo farmaco è la soppressione della collagenasi, soprattutto quella prodotta dai leucociti polimorfonucleati.  Dal momento che la dose è troppo bassa per influenzare i batteri, non sembra che si sviluppi resistenza a questo medicamento.  L’obiettivo terapeutico è di modulare la risposta infiammatoria dell’ospite, senza necessariamente uccidere i batteri.  Dal momento che una dose sub-antimicrobica di doxiciclina iclato non possiede proprietà antibatteriche, è importante che venga utilizzata come aggiunta alla terapia meccanica.  Nota: è disponibile una dose antibatterica di doxiciclina iclato in compresse a lento rilascio (Oracea, 40 mg ogni giorno) per trattare l’acne rosacea.

Il trattamento con una dose sub-antimicrobica di doxiciclina iclato, 20 mg ogni 12 ore, insieme al curettage, scaling e root planing, migliora significativamente e consistentemente i segni clinici di malattia periodontale negli studi clinici.  Una dose subantimicrobica di doxiciclina iclato rappresenta l’applicazione del concetto di modulazione dell’ospite al trattamento della malattia periodontale.

Gli studi sulla sicurezza hanno mostrato che l’uso di una dose sub-antimicrobica di doxiciclina iclato due volte al giorno è ben tollerata fino a 12 mesi, e che il tasso ed i tipi di eventi avversi non erano diversi da quelli del placebo.  Inoltre, la dose non dimostrava né effetto antimicrobico sulla microflora periodontale né uno slittamento della flora normale.  Infine, non ci sono state evidenze di sviluppo di resistenza multi-antibiotica.

Dosaggio generale ed aggiustamento delle dosi

Vedi la tabella 6.2 per le dosi e le informazioni sulla prescrizione.

Poiché è stato visto che le tetracicline deprimono l’attività della protrombina plasmatica, i pazienti che ricevono terapia anticoagulante possono avere bisogno di un aggiustamento graduale delle dosi di anticoagulanti.

Se c’è una alterazione renale, le dosi raccomandate per qualsiasi tetraciclina possono determinare un accumulo sistemico eccessivo dell’antibiotico e, probabilmente, tossicità epatica.  L’azione antianabolica delle tetracicline può causare un aumento dell’azoto dell’urea nel sangue.  In pazienti con una significativa insufficienza renale, ciò può portare ad azotemia, iperfosfatemia ed acidosi.  I dosaggi totali di qualsiasi tetraciclina dovrebbero quindi essere diminuiti in pazienti con alterazioni renali con riduzione delle dosi individuali raccomandate e/o estendendo il tempo tra le dosi.

Considerazioni odontoiatriche speciali

Pazienti speciali

Donne in gravidanza e allattamento

Tutte le tetracicline attraversano la placenta e formano un complesso stabile con il calcio nei tessuti ossei in formazione. Di conseguenza, l’uso delle tetracicline non è raccomandato durante la seconda metà della gravidanza, dal momento che questi farmaci possono provocare una permanente decolorazione dei denti, ipoplasia dello smalto ed inibizione della crescita ossea nel feto.

Nonostante precedenti raccomandazioni andavano contro la prescrizione di tetracicline in madri in gravidanza, le ultime affermazioni della American Academy of Pediatrics considera le tetracicline come sicure in madri gravide.

Pazienti pediatrici, geriatrici ed altri pazienti

Le tetracicline non dovrebbero essere usate in bambini con età inferiore o uguale agli 8 anni in quanto questi farmaci possono causare una permanente decolorazione dei denti.

Un uso concomitante, a lungo termine delle tetracicline con contraccettivi orali contenenti estrogeni può determinare una ridotta affidabilità dei contraccettivi.  Le pazienti dovrebbero essere informate di ciò ed incoraggiate ad utilizzare un metodo contraccettivo alternativo o aggiuntivo mentre prendono le tetracicline.

Farmacologia

Vedi la tabella 6.4 per le informazioni farmacologiche sulle tetracicline.

Antibiotici somministrati localmente

Ci sono evidenze che agenti antimicrobici – come doxiciclina iclato gel (10%)(Atridox) e minociclina idrocloride microsfere 1 mg (Arestin) – somministrati localmente, a rilascio controllato sono efficaci nel trattamento delle tasche periodontali. I benefici generali degli antibiotici a rilascio controllato somministrati localmente sono l’ottenimento di concentrazioni elevate di antibiotico nel sito con bassi livelli sistemici del farmaco.  Quindi, si riducono i batteri probabilmente patogeni mentre si minimizzano i rischi di effetti collaterali sistemici avversi.

Indicazioni accettate

Gli studi clinici suggeriscono che la somministrazione sottogengivale di doxiciclina iclato 10% (Atridox) ha potenziali benefici periodontali. La doxiciclina iclato gel è iniettata nella tasca periodontale con un sistema di siringhe per somministrare una concentrazione antibatterica per 7-14 giorni ed è biodegradabile.  Gli effetti della doxiciclina iclato con presenza di livelli ridotti si sono dimostrati equivalenti ai piani tradizionali da soli ed anche, se usata in combinazione con strumentazioni meccaniche, mostra risultati migliori delle strumentazioni meccaniche da sole.

Studi clinici suggeriscono che la minociclina idrocloride 1 mg microsfere (Arestin) come aggiunta allo scaling ed al root planing è più efficace nel ridurre le tasche profonde in paragone allo scaling ed al root planing da soli.  La minociclina idrocloride microsfere è un polimero biadesivo, biodegradabile in polvere che si inietta nella tasca periodontale per mantenere la concentrazione terapeutica del farmaco per 7-14 giorni.

La risomministrazione di entrambi questi farmaci può essere effettuata a determinati intervalli di tempo.

Effetti avversi e precauzioni

L’effetto avverso più frequente degli agenti antibiotici a rilascio controllato è l’eritema localizzato e raramente la candidiasi localizzata. I clinici dovrebbero considerare i potenziali effetti avversi degli antibiotici descritti – come lo sviluppo di ceppi resistenti o l’aumentata crescita di organismi opportunistici – quando prescrivono antibiotici a rilascio controllato locale per somministrazione nelle tasche periodontali.

Suggerimenti ai pazienti

Fino a quando non ci saranno ulteriori evidenze, il clinico dovrebbe essere prudente e avvertire il paziente a usare le stesse precauzioni quando usano antibiotici a rilascio locale controllato rispetto all’uso orale.

Clindamicina

La clindamicina è un derivato semisintetico della lincomicina. Anche se non è strutturalmente correlata all’eritromicina, ne condivide il meccanismo d’azione primario in quanto si lega alle subunità ribosomali 50S ed inibisce la sintesi proteica batterica in organismi sensibili (batteriostatico).  A concentrazioni più elevate, la clindamicina può essere battericida.  La clindamicina è relativamente attiva contro batteri anaerobi gram positivi e negativi, inclusi molti di quelli presenti in bocca.  Essenzialmente, tutti i batteri aerobi gram-negativi sono resistenti.

Indicazioni accettate

La clindamicina è generalmente riservata per il trattamento di infezioni serie del tratto respiratorio, cute e tessuti molli, tratto genitale femminile, infezioni intra-addominali e ascessi, e setticemia che coinvolga anaerobi gram-positivi e/o gram-negativi, streptococchi, stafilococchi, ed infezioni miste con anaerobi e batteri facoltativi gram-positivi.

Tuttavia, la clondamicina è indicato anche come antibiotico profilattico per pazienti odontoiatrici a rischio per lo sviluppo di endocardite batterica e per chi è allergico alla penicillina ed incapace di assumere medicamenti orali.  Inoltre, la clindamicina è efficace come trattamento aggiuntivo dell’osteomielite acuta e cronica causate da stafilococchi ed è un’alternativa alla penicillina V potassio e all’eritromicina nell’infezione delle infezioni oro facciali.  Vedi tabella 6.1.

Dosaggio generale ed aggiustamento delle dosi

Vedi la tabella 6.2 per il dosaggio e le informazioni prescrittive. In pazienti con grave alterazione renale e/o epatica, la clindamicina dovrebbe essere somministrata solo per le infezioni molto gravi, con il dosaggio e gli intervalli di somministrazione aggiustati di conseguenza.

Considerazioni odontoiatriche specifiche

Interazioni farmacologiche di interesse odontoiatrico

La tabella 6.3 elenca le possibili interazioni tra clindamicina ed altri farmaci.

Sensibilità crociata

Non ci sono indicazioni di sensibilità crociata tra clindamicina ed altri gruppi di antibiotici. Tuttavia, le capsule da 75 e 150 mg di clindamicina idrocloride contengono FD&C Yellow no. 5 (Tartrazina), che può causare reazioni allergiche in alcuni pazienti con ipersensibilità all’aspirina.

Pazienti speciali

Donne in gravidanza ed allattamento

La clindamicina è secreta nel latte materno in concentrazioni sufficienti a causare disturbi della flora intestinale ai bambini e non dovrebbe essere somministrata alle donne che allattano a meno che non sia garantita dalle circostanze cliniche. Potrebbero comparire ittero ed anormalità degli esami di funzionalità epatica.

La sicurezza della clindamicina durante la gravidanza non è stata accertata.

Pazienti pediatrici, geriatrici ed altri pazienti

La clindamicina non dovrebbe essere somministrata ai pazienti più anziani con malattie associate che li possano rendere più suscettibili alla diarrea.

Il farmaco dovrebbe essere somministrato con prudenza a qualsiasi paziente con una storia di malattia gastrointestinale, in particolare la colite, o a pazienti con malattia renale e/o epatica gravi.

Farmacologia

Vedi la tabella 6.4 per le informazioni farmacologiche sulla clindamicina.

Chinoloni

I chinoloni sono un gruppo di derivati sintetici 1,8-naphtiridina che non sono chimicamente correlati a nessun altro agente antibatterico. Questi farmaci possono essere divisi nei chinoloni più vecchi, come l’acido nalidixico, che hanno attività antibatterica limitata, e i più nuovi fluorochinoloni, che sono caratterizzati per avere un ampio spettro di attività.  Esempi di questi ultimi sono ciprofloxacina e levofloxacina.  Entrambi hanno una eccellente attività contro un ampio spettro di batteri gram-positivi e gram-negativi, tra cui molti resistenti alle cefalosporine di terza generazione, alle penicilline semi-sintetiche ad ampio spettro, e agli amminoglicosidi semi-sintetici più nuovi.  Molti batteri anaerobi, tra cui quelli della cavità orale, sono resistenti a questi farmaci.  A causa del loro uso diffuso nel trattamento delle infezioni delle alte vie respiratorie e del tratto urinario così come in una varietà di altre infezioni batteriche, è molto probabile che qualche paziente odontoiatrico abbia assunto o stia assumendo uno di questi farmaci.  Fortunatamente, non è stata riportata alcuna reattività crociata con molte altre classi di antibiotici né per ciprofloxacina nè per levofloxacina.

Indicazioni accettate

Sia ciprofloxacina che levofloxacina sono indicate nel trattamento delle infezioni causate da bacilli aerobici o facoltativi gram-negativi o da staphylococcus aureus (inclusi S. aureus resistenti alla meticillina), Staphylococcus epidermis, Escherichia coli, Streptococcus pyogenes, o Enterococcus faecalis così come da altri batteri coinvolti nelle infezioni sinusali, del tratto respiratorio, della cute e degli annessi cutanei, delle ossa e articolazioni, e del tratto urinario.  Entrambi i farmaci non sono indicati per il trattamento delle infezioni causate da batteri anaerobi obbligati.  Vedi tabella 6.1.

Dosaggio generale ed aggiustamento delle dosi

Vedi la tabella 6.2 per il dosaggio e per le informazioni di prescrizione. In pazienti che hanno una clearance renale alterata e non sono sotto dialisi renale, gli intervalli di dosaggio dovrebbero essere aggiustati in base ai livelli di creatinina serica.  Per i pazienti che fanno dialisi renale, dovrebbero essere dati dosaggi di 250-500 mg ogni giorno o in base ai livelli di creatinina serica.

Per pazienti con alterata funzione renale o per pazienti che hanno sia insufficienza renale che epatica, gli aggiustamenti del dosaggio si dovrebbero basare sulla concentrazione serica di ciprofloxacina.

Considerazioni dentali speciali

Sensibilità crociata

Una storia di ipersensibilità alla ciprofloxacina, levofloxacina, o qualsiasi altro chinolone è una controindicazione al loro uso.

Pazienti speciali

Donne in gravidanza ed allattamento

Non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di ciprofloxacina e levofloxacina in donne gravide o che allattano. Il farmaco dovrebbe essere usato in gravidanza solo se i benefici potenziali giustificano il rischio potenziale per il feto.

Entrambi i farmaci sono escreti nel latte umano.  A causa dei potenziali effetti avversi nei poppanti, l’allattamento al seno dovrebbe essere interrotto qualora fosse necessario somministrare ciprofloxacina o levofloxacina alla madre.

Pazienti pediatrici, geriatrici o altri pazienti speciali

Non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia della ciprofloxacina e della levofloxacina in bambini ed adolescenti al di sotto di 18 anni d’età.

Monitoraggio del paziente: aspetti da controllare

Dovrebbero essere monitorati i livelli di creatinina serica in pazienti con alterazione renale grave che assumono ciprofloxacina.

A causa delle potenziali serie reazioni avverse, i livelli serici di teofillina dovrebbero essere strettamente monitorati se è necessario somministrare entrambi i farmaci a pazienti che assumono teofillina.

Effetti avversi e precauzioni

I più comuni effetti avversi sono nausea, diarrea, vomito, dolore/fastidio addominale, mal di testa, agitazione ed eruzioni (vedi tabella 6.2). Ciascuno di questi effetti è stato riportato nell’1-5% dei pazienti che prendono chinoloni.

Farmacologia

Vedi la tabella 6.4 per le informazioni di farmacologia sui chinoloni (ciprofloxacina e levofloxacina).

(continua…)

Vicende insediative e assetto del territorio nell’età di mezzo – Una ricerca sull’attuale comune di Corciano

Posted in libri with tags , , on September 14, 2017 by Domenico Delfino

 

Il poggio di Corciano Vecchio

(Tratto da Giovanni Riganelli, “Vicende insediative e assetto del territorio nell’età di mezzo – Una ricerca sull’attuale Comune di Corciano), EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2004)

Benvenuti a Locri-Epizefiri

Posted in libri with tags , , , , on September 13, 2017 by Domenico Delfino

La necropoli

“…Per noi è importante il rito della sepoltura perché è propiziatorio per il viaggio verso l’Ade.  Se un morto non viene sepolto, la sua anima è costretta a vagare senza pace.  Per questo mettiamo loro una moneta sugli occhi o in bocca: il defunto deve pagare il pedaggio a Caronte oer essere traghettato nell’aldilà…”

(Tratto da “Benvenuti a Locri-Epizefiri”, Comunità Europea, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria – Museo Archeologico Nazionale di Locri, Regione Calabria, 2013)

La perla d’Italia

Posted in libri with tags , , , , on August 13, 2017 by Domenico Delfino

“…21 aprile 1864

Oggi, giornata in gondola; per prima cosa, bisogna gironzolare e formarsi una visione d’assieme….”

(Tratto da Hippolyte Taine, “La Perla d’Italia” in Le Vie Del Mondo, Venezia, Viaggi d’autore, TCI, anno 3, numero 13, maggio 1998)

Integrazione della medicina tradizionale e Occidentale nelle popolazioni Vietnamite: Una rassegna delle percezioni sulla salute e delle terapie

Posted in Biomedical Research with tags , , , , on August 3, 2017 by Domenico Delfino

In Vietnam, sono praticate due tipi di medicina tradizionale (TM): thuoc nam, medicina del sud, e tuoc bac, medicina del nord, ed entrambe si basano largamente su farmaci vegetali usati da diversi gruppi etnici Vietnamiti.  Questa rassegna presenta informazioni di recente pubblicazione da varie banche dati che riguardano la TM, soprattutto i farmaci vegetali, e la sua integrazione con pratiche mediche occidentali fuori e dentro il Vietnam.  Per prima cosa discuteremo l’integrazione dei concetti tradizionale e moderno di salute degli immigrati Vietnamiti che vivono fuori dal Vietnam.  Quindi, descriveremo l’educazione alla salute di nativi ed emigrati e le pratiche degli studenti di farmacia, di operatori della salute, e di cittadini che vivono in Vietnam.  Infine, riporteremo le recenti validazioni biologiche di piante medicinali e di terapie non vegetali che emergono dalla TM ed loro loro usi attuali e potenziali identificati attraverso approcci Occidentali.  Il principale esempio descritto coinvolge l’utilizzazione dell’albero Artocarpus tonkinensis da parte della minoranza etnica dei Hmong Neri nel nord del Vietnam, che usano il decotto delle sue foglie per trattare l’artrite ed il mal di schiena senza apparenti effetti avversi.  La nostra rassegna completa enfatizza che, nonostante il Vietnam abbia una collezione molto ricca di pratiche di TM (particolarmente l’uso di farmaci vegetali), queste terapie dovrebbero essere validate biologicamente e clinicamente con metodi occidentali moderni per una ottimale integrazione della medicina Occidentale e Tradizionale nella popolazione globale.

 

La medicina tradizionale (TM) si riferisce alle conoscenze, competenze, e pratiche basate su teorie, credenze ed esperienze di una cultura indigena usate per mantenere la salute e prevenire, diagnosticare, o trattare le malattie fisiche e mentali. La TM raccoglie diverse terapie e pratiche che variano per paese e regione, ed includono farmaci composti da erbe, estratti animali, e/o minerali.  Inoltre, la TM impiega trattamenti non farmacologici, come l’agopuntura, terapie manuali, e pratiche spirituali.

In Vietnam coesistono due tipi di TM. Il primo, thuoc nam (“medicina del sud”), è la medicina tradizionale Vietnamita (VTM) indigena ed è basata largamente su conoscenze popolari vegetali.  Durante il dominio Cinese in Vietnam, i medici Cinesi hanno introdotto il secondo tipo di TM, la medicina tradizionale Cinese (TMC), adesso chiamata thuoc bac (“medicina del nord”).  Durante i periodi Song, Jin, e Yuan sono avvenuti numerosi scambi medici tra Cina e Vietnam, e questo ha portato alla integrazione di erbe, spezie, e profumi sia nella pratica Cinese che in quella Vietnamita.  Per esempio, in Cina vicino al confine con il Vietnam, le persone adesso masticano comunemente Betel, il cui uso è stato registrato nei testi medici Cinesi.  Al contrario, lo studioso e monaco Buddista, il fondatore della VTM, ha promosso l’applicazione nazionale della tuoc nam in Vietnam.  L’eredità letteraria di Tue Tinh consiste di un corpus completo di conoscenze Vietnamite della teoria e della pratica clinica della TM (materia medica).  Raccolto in undici volumi, un lavoro descrive più di 630 rimedi di origine vegetale, animale, e/o minerale, di cui più di 500 sono esclusivamente Vietnamiti.  I due lavori meglio conosciuti di Tue Tinh sono ancora considerati come i testi fondamentali della VTM e della farmacologia correlata: Nam Duoc Than Hieu (La miracolosa efficacia delle medicine del sud) e Thap Tam Phuong Gia Giam (le tredici formule classiche modificate per le combinazioni tradizionali di farmaci).

Nonostante la TM sia una pratica Vietnamita di primo piano, esiste un interesse crescente in altre forme di medicina complementare ed alternativa (CAM). Una rilevazione che valutava le conoscenze, le abitudini, e le pratiche delle terapie CAM di 312 medici negli ospedali di medicina orientale Vietnamita ha suggerito che la medicina vegetale Orientale e l’agopuntura erano usati più frequentemente della medicina popolare Vietnamita.  In generale, i medici impiegavano un largo spettro di metodi CAM, soprattutto la chiropratica, gli integratori alimentari, e la terapia dietetica, così come molti approcci medici Occidentali, nella loro pratica quotidiana.

L’interesse nella TM continua a prosperare sia in paesi in via di sviluppo che in Occidente, dal momento che i vari paesi vogliono sfruttare questi rimedi “naturali” per migliorare i terapeutici con bassa tossicità. Qui, riassumiamo recenti scoperte biologicamente validate che riguardano l’efficacia dei farmaci della TM  e delle terapie correlate usate in Vietnam per facilitare il successo dell’integrazione della medicina tradizionale con quella Occidentale.

Abbiamo analizzato e riassunto articoli pubblicati negli ultimi 5 anni con i termini “Vietnam” e “Medicina tradizionale” nei loro titoli e/o nei riassunti per generare una visione completa della TM nelle popolazioni Vietnamite. All’inizio, descriviamo l’effetto degli immigrati Vietnamiti sulla TM nei paesi sviluppati.  Quindi ci focalizzeremo su problemi correlati alla TM all’interno del Vietnam, inclusi l’istruzione sanitaria sulla TM degli studenti, medici e cittadini Vietnamiti, e sull’influenza delle pratiche mediche Occidentali importate in Vietnam.  Riporteremo anche studi biologicamente validati su farmaci vegetali e non vegetali della TM, ponendo una particolare attenzione agli studi etnofarmacologici sull’Artocarpus tonkinensis, un albero del Vietnam del nord usato dalla minoranza etnica dei Hmong per trattare l’artrite ed il mal di schiena (figura 1).

Figura 1: Schema dello scopo della rassegna. In questa rassegna, abbiamo considerato articoli correlati alla VTM fuori e dentro il Vietnam, inclusa l’influenza della immigrazione Vietnamita sulla integrazione della VTM in altri paesi e sullo stato dell’istruzione e della salute pubblica, della validazione biologica delle medicine vegetali, dell’uso dell’Artocarpus tonkinensis, e delle medicine tradizionali non vegetali all’interno del Vietnam.

Al di fuori del Vietnam: Integrazione tra la medicina tradizionale e quella Occidentale da parte degli immigrati Vietnamiti in paesi sviluppati.

L’interesse delle pratiche di TM e di CAM sta aumentando anche nei paesi sviluppati. Negli Stati Uniti, il 38,3% degli adulti e l’11,8% dei bambini hanno usato qualche forma di CAM, e molti medici in Europa e Nord America hanno indirizzato i loro pazienti verso l’agopuntura (43%), la chiropratica (40%), e/o terapia con massaggi (21%).  A causa del crescente uso della TM e CAM nei paesi Occidentali, abbiamo considerato come gli immigrati Vietnamiti si orientano nel sistema sanitario Occidentale e se loro integrano le pratiche di VTM con i concetti Occidentali sulla salute.  Per una integrazione di successo, per prima cosa è importante tradurre le conoscenze di TM nella terminologia Occidentale per i discendenti degli immigrati (per es., di seconda o terza generazione) ed per i nativi Occidentali.  A questo scopo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un compendio intitolato “WHO International Standard Terminologies on Traditional Medicine in the Western Pacific Region” che definisce 3259 termini comunemente utilizzati nella VTM, nella medicina tradizionale Cinese (TCM), nella medicina Giapponese Kampo, e nella medicina tradizionale Coreana.  Il testo include le teorie di base, la diagnostica, le malattie, e le terapie associate con la TM e fornisce le parole Inglesi di 153 titoli di manoscritti dei testi classici della TM pubblicati in Cina, Vietnam, Giappone, e Corea.  L’uso corretto di terminologie TM classiche è necessario per comunicare accuratamente la loro importanza scientifica, soprattutto ad un pubblico non familiare con le pratiche TM.

Poiché gli immigrati Vietnamiti possono essere riluttanti a parlare delle loro pratiche tradizionali con praticanti Occidentali, un questionario scritto è stato somministrato per determinare come le credenze degli immigrati di prima generazione influenzano le loro abitudini di cura della salute. Il questionario ha rivelato che i partecipanti hanno abbracciato sia la medicina tradizionale che quella Occidentale, in parte a causa della scarsezza di prodotti della TM convenienti.  Inoltre, i risultati dello studio non hanno identificato nessuna pratica sanitaria pericolosa seguita dai partecipanti.  E’ degno di nota che le loro credenze sono speculari a quelle di molti Americani sui prodotti ”naturali” e gli integratori alimentari per la prevenzione delle malattie piuttosto che come sostitutivi del trattamento medico Occidentale.  I farmacisti dovrebbero inoltre notare che i pazienti Vietnamiti tendono ad evitare di ingerire allo stesso tempo medicine tradizionali ed Occidentali.

Le credenze sulla salute tra le comunità di immigrati Vietnamiti sono state evidenziate principalmente con interviste su malattie mentali, diabete, salute femminile, uso di sostanze, e malattie infettive. I pazienti Asiatici preferibilmente cercano cure sulla salute mentale dai loro erogatori di cure primarie ma è improbabile che le ricevano.  Quindi, gli erogatori di cure primarie hanno bisogno di strategie di informazione culturale per rispondere a disturbi stigmatizzanti.   In uno studio che si prefiggeva di migliorare le relazioni sulla comunicazione e la cura della salute tra i medici ed i pazienti Vietnamiti-Americani, 11 partecipanti Vietno-Americani hanno descritto le loro esperienze con la depressione con riguardo a: (1) stigma; (2) funzionamento sociale e ruolo della famiglia; (3) cure tradizionali e credenze sui medicamenti; e (4) lingua e cultura, suggerendo che i medici dovrebbero tagliare su misura il loro stile di intervista verso una crescente diversità nella popolazione.  Gli stigma correlati ai disturbi mentali sono le principali barriere alla cura della salute, ma poco si sa sugli effetti di questi stigma sulle popolazioni Vietnamite o su come i processi di emigrazione ed acculturazione influenzano la loro visione tradizionale.  Per rispondere a queste domande, sono stati condotti discussioni di gruppi focalizzati con Vietno-Americani in New Orleans, LA (USA), e con cittadini Vietnamiti a Bui Chu, Vietnam, che condividevano lo stesso substrato storico e culturale.  I risultati hanno dimostrato differenze significative nella percezione dei disturbi mentali tra Vietno-Americani e cittadini Vietnamiti, mentre lo stigma correlato al disturbo mentale e mancanza di comprensione del disturbo mentale caratterizzava entrambi i gruppi.

Anche pazienti diabetici etnicamente diversi affrontano sfide significative nell’auto-gestione della malattia, sfide che vanno dalle aspettative culturali alle disuguaglianze nella cura della salute. Uno studio basato sulla fenomenologia ha analizzato il supporto all’auto-gestione fra tre gruppi di 28 pazienti diabetici Australiani etnicamente diversi: parlanti l’Arabo (n = 11), parlanti l’Inglese (n = 9), e parlanti il Vietnamita (n = 8).  Due temi principali sono emersi a riguardo della scarsa qualità delle informazioni sull’auto-gestione e nelle sfide nel negoziare stili tradizionali di consultazione.  In particolare, i partecipanti credevano di saperne di più a proposito dell’auto-gestione del diabete dei loro medici ma si sentivano incapaci di influire sulla consulenza o di comunicare il loro cambiamento dei bisogni nel supporto all’auto-gestione.  Quindi, i bisogni di cura della salute di pazienti etnicamente diversi continuano ad essere marginalizzati.

A proposito della salute femminile, è stato investigato il comportamento sul Pap test tra le donne Vietno-Americane con una intervista basata sulla comunità di 265 donne, di età da 18 anni in su, in cinque città degli Stati Uniti: Houston (TX), Springfield (MA), Camden (NJ), Charlotte (NC), e Falls Church (VA).  Il più importante predittore per fare il Pap test era avere l’assicurazione sulla salute, per cui gli interventi si dovrebbero focalizzare nel migliorare l’accesso finanziario a questo test tra le donne Vietno-Americane.  I risultati suggeriscono anche che i programmi di comunicazione dovrebbero enfatizzare le pratiche di prevenzione e lavorare per cambiare gli orientamenti tradizionali e i pregiudizi correlati al Pap test tra le donne delle minoranze.

Quando sono stati investigati i comportamenti e le credenze sulla salute tra i consumatori etnici Vietnamiti di droghe endovenose in Australia, i partecipanti hanno frequentemente riportato tentativi di trattare l’overdose da eroina con la sottrazione di sangue (rut mau), una pratica derivata dalle credenze culturali sul ruolo e la funzione del sangue nel corpo e la sua relazione con malattia e salute.  I partecipanti hanno disegnato una serie di credenze e modelli eziologici, particolarmente della TCM e VTM, per comprendere la loro salute.  Quindi, gli immigranti Vietnamiti che vivono all’estero rappresentano un modello ideale per determinare come ottenere una integrazione ottimale tra VTM e medicina Occidentale.

Dentro il Vietnam: Istruzione e salute pubblica

L’integrazione tra la TM e la medicina Occidentale inizia spesso con programmi educativi per studenti o medici sponsorizzati localmente o internazionalmente. Per esempio, i programmi Vietnamiti di farmacia offrono vari gradi di programmi e specializzazioni in fornitura e gestione dei farmaci, sviluppo e produzione dei farmaci, farmacologia e farmacia clinica, TM e farmacologia, e controllo di qualità dei farmaci.  Nonostante tutte queste possibilità, l’istruzione in farmacia in Vietnam rimane generalmente orientata al prodotto finale.

Come parte del programma di specializzazione degli studenti di medicina “ASIA-LINK”, la Comunità Europea ha sostenuto lo sviluppo e l’implementazione di un curriculum di tirocinio psicosomatico per medici in Cina, Vietnam e Laos. La cura della salute in questi paesi è caratterizzata dalla coesistenza della medicina tradizionale con quella Occidentale.  Tuttavia, significativi cambiamenti sociali, economici, e culturali in questi paesi hanno portato ad aumentati problemi psicologici e psicosomatici, tra cui disordini senza un trattamento medico o psicologico adeguato.  Per rispondere a queste limitazioni, sono stati formati centri regionali di tirocinio a Shangai (Cina), Ho Chi Minh City ed Hue (Vietnam), e Vientiane (Laos), ed adesso è disponibile un migliore tirocinio in medicina psicosomatica per medici specializzati.  Per promuovere l’integrazione tra medicina tradizionale ed Occidentale, la trasferibilità di concetti Occidentali dovrebbe essere valutata localmente e successivamente adattata se necessario.

A proposito della percezione delle malattie infettive, sono state esplorate le abitudini sulla prevenzione, lo screening ed il trattamento dell’infezione da virus dell’epatite B nelle comunità Cinese, Coreana, e Vietnamita usando una valutazione qualitativa somministrata a 12 gruppi focus di adulti (n = 113). I partecipanti hanno riportato l’uso della CAM quando fallisce o è troppo cara la medicina Occidentale.  I risultati hanno suggerito che la migliorata educazione sia sulla medicina Occidentale che sulla TM è necessaria perché i pazienti comprendano le malattie infettive.  Nel 2008, sono stati raccolti dati da una intervista cross-sectional da 329 madri di bambini con età inferiore a 6 anni nella provincia di Khanh Hoa (Vietnam) per identificare la loro percezione sulla trasmissione ed il trattamento della polmonite.  Un punto importante che è stato identificato è il bisogno di fornire maggiori informazioni sui sintomi ed il trattamento della polmonite dei bambini nelle comunità urbane e rurali del Vietnam.

La cultura tradizionale Vietnamita pone le donne in una posizione subordinata e spesso svantaggiata rispetto alla salute sessuale e la possibilità di prendere decisioni sui contraccettivi. Dati da 4632 donne sposate raccolti nel 2005 nella popolazione del Vietnam con l’AIDS Indicator Survey hanno rivelato le relazioni tra le caratteristiche socio-demografiche delle donne, l’auto-efficacia nell’attività sessuale e l’uso dei preservativi, e la consistenza nell’uso dei preservativi.  La disponibilità dei preservativi per la prevenzione delle malattie dovrebbe continuare ad essere promossa, e le donne dovrebbero essere educate ed incoraggiate ad asserire il proprio bisogno di protezione contro l’infezione da HIV.

La depressione è una condizione psichiatrica comune che contribuisce significativamente al fardello di malattie globali. Una rassegna narrativa è stata condotta per misurare i fattori che influenzano lo screening della depressione, la diagnosi, ed il trattamento nella popolazione Vietnamita.  Le scoperte indicano l’importanza di considerare i sintomi somatici durante gli screening per la depressione e di usare strumenti di screening dimensionale culturalmente adattati.  I pazienti Vietnamiti dimostravano una tendenza a cercare terapie basate sulla VTM e sulla meditazione nell’affrontare lo stress emotivo.

A proposito dell’uso di alcool in Vietnam, quattro prodotti alcolici fatti in casa (prodotti artigianalmente e non registrati) e sette prodotti commerciali (prodotti industrialmente e tassati) del Vietnam sono stati analizzati chimicamente per sostanze tossicologicamente rilevanti. Un campione fatto in casa, usato comunemente nella TCM, consisteva di serpenti e scorpioni in salamoia e conteneva il 77% (v/v) di alcool.  Tuttavia, non esistono sufficienti evidenze per concludere che la qualità dell’alcool, oltre agli effetti dell’etanolo, possano fortemente influenzare la salute in Vietnam.

La salute e la sicurezza nel posto di lavoro sfida ulteriormente la TM e la medicina Occidentale in Vietnam. Uno studio recente indica che il Participatory Action-Oriented Training Program, focalizzato a migliorare la salute e la sicurezza dei posti di lavoro, produce migliori risultati nelle imprese di medie e piccole dimensioni in Vietnam rispetto al metodo tradizionale Vietnamita.  Inoltre, mantenere le pratiche tradizionali integrandole con affermati concetti Occidentali di educazione alla salute a molteplici livelli può promuovere un miglioramento della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro in Vietnam con lo scopo di importare pratiche mediche Occidentali.  Infine, il trapianto d’organo in Vietnam non è frequente in quanto poche persone donano i propri organi o quelli dei propri parenti dopo la morte in accordo alla credenza tradizionale Vietnamita che “come un uomo vive, così deve morire”.  Quindi, sono necessarie ulteriori misure per sviluppare la pratica del trapianto d’organi in Vietnam, nonostante le credenze tradizionali scoraggino tali pratiche mediche Occidentali.

La medicina vegetale e la sua validazione biologica

La tabella I fornisce un riassunto di piante medicinali, la loro utilizzazione nella TM, ed i loro potenziali futuri usi terapeutici. L’erbologia è una pratica centrale della VTM e, insieme all’agopuntura, è il metodo VTM usato più frequentemente. Quindi, validare l’efficacia delle piante medicinali usando metodi biotecnologici è importante.  Molti farmaci vegetali della VTM vengono direttamente dalle tradizioni etnofarmacologiche di varie minoranze etniche del Vietnam.  Per determinare l’uso appropriato dei farmaci vegetali, devono essere messe a punto delle strategie per identificare nuove piante medicinali e determinare i metodi più efficaci per isolare i loro composti attivi.  Se un programma di scoperta di farmaci naturali si debba basare su piante selvagge raccolte “casualmente” dall’ambiente o se ci si dovrebbe concentrare su piante raccolte in base al loro uso potenziale nella TM è tuttora dibattuto.  Uno studio ha affrontato questo problema esplorando se piante con usi etnomedici in Vietnam e Laos hanno un tasso di successo più elevato nei saggi biologici rispetto a piante raccolte da un parco nazionale in Vietnam per massimizzare la diversità tassonomica.  Le piante con usi etnomedici hanno mostrato un tasso più alto di attività negli screening di scoperta dei farmaci.

Dopo l’identificazione delle piante medicinali (o di altri farmaci e pratiche non vegetali), deve essere validata la loro efficacia da saggi rigorosi. A questo scopo, l’uso di metodi biologici Occidentali di validazione scientifica è critica.  Per isolare i composti attivi, i metodi devono essere standardizzati per ciascun campione vegetale.  Per esempio, la high-performance liquid chromatography è stata usata per quantificare simultaneamente cinque principali costituenti nei fusti delle piante di Dracaena resinifera dalla Cina e Vietnam e dalle piante correlate usate nelle preparazioni della TCM.

Da una prospettiva clinica, la VTM è largamente non basata sulle evidenze, ma i dati di ricerca subclinica dei passati decenni supportano l’uso tradizionale di molti farmaci vegetali della VTM. Tuttavia, è necessario acquisire conoscenze sulle possibili reazioni avverse e sulle interazioni erba-farmaco per un uso sicuro di questi materiali.  Nonostante il governo Vietnamita supporti l’ulteriore sviluppo scientifico della VTM e la sua integrazione con la medicina Occidentale, la TM spesso compete con pratiche basate sull’evidenza in alcune aree geografiche.  Nel nord Vietnam, tuttavia, gli operatori della cure primarie della salute possono talvolta traslare le conoscenze Occidentali nella pratica.  In aggiunta, il sistema Vietnamita di cura della salute cerca di promuovere la validazione scientifica delle terapie VTM quando ciò è possibile.

Medicine vegetali multi-malattia. Stephania rotunda Lour. (Menispermacee) è un’importante pianta TM che cresce nel sud-est Asiatico.  Il suo fusto, le foglie ed i tuberi sono usati nella medicina popolare Cambogiana, Laotiana, Indiana, e Vietnamita per trattare varie condizioni tra cui l’asma, il mal di testa, la febbre, e la diarrea.  E’ degno di nota che le investigazioni farmacologiche abbiano validato molti usi popolari della S. rotunda, portando al suo potenziale utilizzo in altre applicazioni, come la ricerca sulla malaria e sul cancro.

Eryngium foetidum L. è un’erba biannuale coltivata in India, Vietnam, e Australia ed usata estensivamente come pianta medicinale in molte regioni tropicali. E. foetidum possiede un ampio spettro di usi etnomedici, tra cui il trattamento del bruciore, mal di orecchie, febbre, ipertensione, costipazione, epilessia, asma, mal di stomaco, complicazioni dell’infertilità, morso di serpente, diarrea, e malaria.  Un componente significativo dell’olio essenziale della pianta è E-2-dodecenal (“eringeale”), una frazione di cui è soggetto di domanda per un brevetto USA per la sua efficacia contro le parassitosi da trypanosoma, nematodi e funghi, e le infezioni batteriche nell’uomo ed in altri animali.

Paederia foetida, cresce principalmente in Cina, Bangladesh, India, e Mauritius, è usata nella medicina popolare per il trattamento di infiammazione e diarrea. La specie correlata P. scadens è usata anche nei rimedi popolari in Sud Cina, Vietnam, India, e Giappone per trattare il dolore articolare, ittero, dissenteria, e dispepsia.  Studi sui loro usi in TM e sulla loro fitochimica, farmacologia, tossicologia, e le applicazioni cliniche suggeriscono che queste due specie possiedono proprietà anti-dolorifiche, anti-infiammatorie, anti-diarroiche, anti-tussive, e anti-tumorali.

Pseuderanthemum palatiferum (Nees) Radlk (Acantaceae) è stato scoperto nel nord Vietnam e successivamente usato in tutto il paese nella VTM. Le foglie di questa pianta sono usate per trattare varie malattie, tra cui ipertensione, diarrea, artrite, emorroidi, mal di stomaco, tumori, colite, danni cicatriziali, costipazione, raffreddore, cancro del colon, nefrite, e diabete.  Il trattamento di ratti normali e con diabete indotto da streptozocina con un estratto etanolico all’80% delle foglie di P. palatiferum ha mostrato un effetto benefico in ratti iperglicemici e ha prevenuto alcune complicazioni del diabete.  Inoltre, le lignine, betuline e lupeoli isolati dalle radici della pianta, mostrano attività citotossiche ed antimicrobiche.  In aggiunta, specificatamente, i macrofagi RAW264.7 trattati con P. palatiferum hanno mostrato un diminuito stress ossidativo ed hanno ridotto i livelli delle proteine iNOS e COX-2, suggerendo che la pianta possieda forti proprietà anti-ossidanti ed anti-infiammatorie.

Molti microbi patogeni dell’uomo sono indigeni del Vietnam, rendendo il suo ambiente ottimale per identificare piante con una nuova attività anti-microbica. Un esempio coinvolge una variante genetica del virus dell’influenza H5N1 (sottoclasse 2.3.2.1) che è stato trovato in Vietnam ed in Laos, ma è stato identificato per la prima volta in Bulgaria.  Sono stati identificati molti casi di infezioni umane con questo virus.  In aggiunta, il ceppo di Plasmodium falciparum Vietnam Smith/RE resistente alla clorochina, agente causativo della malaria, è stato utilizzato per analizzare la flora della regione del lago Vittoria per attività antimicrobica.  Sono state saggiate  per l’attività anti-malarica 54 estratti organici unici da sette famiglie di piante contro ceppi sensibili [Sierra Leone (D-6)] e resistenti [Vietnam (W-2)] alla clorochina.

Medicine vegetali anti-infiammatorie ed antiossidanti. L’uso tradizionale delle foglie e dei rizomi di loto (Nelumbo nucifera) come rimedio anti-infiammatorio ed antiossidante si basa sui suoi componenti fenolici.  E’ stata sviluppata una procedura ottimale di separazione per analizzare diversi campioni di N. nucifera raccolti in Vietnam, ciascuno dei quali mostrava significative differenze qualitative e quantitative in bioattività in base alla loro area di coltivazione ed alla stagione di crescita.  I flavonoidi più potenti includono la quercetina 3-glucoside (isoquercetina), la quercetina-3-O-β-glucuronide, nelumboside, e quercetina 3-galattoside (iperoside).

Le piante edibili che crescono in Vietnam sono interessanti per i chimici del cibo come sorgenti ideali di composti chimici medicinali naturali. Gli estratti metanolici di tre piante edibili che crescono in Vietnam, Tram, Voi, e Gac, investigate usando un saggio al 2,2-difenilpicrilidrazile hanno mostrato attività antiossidanti ed anti-infiammatorie.  Insieme al contenuto fenolico totale, questi estratti potrebbero essere integratori per migliorare la salute umana.

Alcune specie di Mallotus sono sorgenti frequenti di composti della TM in Vietnam e Cina, e molte di esse esibiscono attività antiossidanti e citotossiche.  E’ stato sviluppato un metodo per identificare composti derivati da Mallotus responsabili dell’attività antiossidante della pianta.

Medicine anti-cancro. Molti rimedi popolari della VTM hanno dimostrato attività anti-cancro in studi controllati. Gli estratti di foglia di Crinum latifolium L. sono tradizionalmente usati in Vietnam ed ora anche globalmente per il trattamento del cancro della prostata.  Specificamente, gli estratti di C. latifolium e la sua frazione alcaloide inibiscono la proliferazione di cellule di linfoma e contribuiscono al recupero della funzione immune.  La pianta Wedelia biflora è stata anche usata nella TM Indiana e Vietnamita per trattare varie condizioni, e i dati suggeriscono che alcuni composti isolati dalla W. Biflora sono efficaci contro alcuni cancri.  Un’altra erba tradizionale Vietnamita, Zanthoxylum avicennae, inibisce la proliferazione di cellule di carcinoma epatocellulare umano HA22T attraverso l’attivazione di PP2A.

Composti cardiovascolari. L’Ostolo è una cumarina estratta da Cnidium monnieri (L.) Cusson, una pianta medicinale ampiamente usata nella TM Vietnamita e Cinese come agente vasodilatante ed antiipertensivo.  I dati indicano che l’ostolo è un antagonista del canali Ca(V) 1.2 vascolari che stabilizzano il canale nel suo stato inattivato.  Questo meccanismo può essere responsabile per la ridotta pressione sanguigna sistolica indotta dall’ostolo in animali ipertesi, e lo identifica come un candidato di prima linea nella ricerca di nuovi agenti anti-ipertensivi.

Medicine anti-diabetiche. Nonostante la prevalenza del diabete di tipo 2 nei paesi in via di sviluppo sia in aumento, diverse piante sono usate per trattare questa malattia in Vietnam. Uno studio in cui otto erbe della VTM sono state saggiate per gli effetti ipoglicemici ha trovato che gli estratti di Gynostemma pentaphyllium (GP) Makino (Cucurbitaceae), Anemarrhena asphodeloides Bunge (Liliaceae), e Angipteris evecta Forst. Hoffn. (Marattiaceae) hanno ridotto il glucosio sanguigno ed inibito l’aumento di glucosio sanguigno dopo somministrazione di glucosio in topi sani.  Il te dell’erba tradizionale Vietnamita GP (Giao co lam) ha anche migliorato la sensibilità all’insulina in diabetici di tipo 2 non trattati farmacologicamente e, insieme alla sulfanilurea, era un trattamento alternativo per il diabete di tipo 2 in 25 pazienti non trattati farmacologicamente.  Un altro studio ha esplorato l’effetto anti-diabetico della GP in 24 pazienti diabetici di tipo 2 non trattati farmacologicamente ed ha trovato che GP induceva un immediato miglioramento della glicemia e della sensibilità all’insulina.  Inoltre, il te di GP può manifestare attività inibitoria per protein tirosin fosfatasi 1B, suggerendo un possibile meccanismo per la sua attività anti-diabetica.

Effetti avversi. Un’attenzione specifica deve essere indirizzata alla sicurezza dei farmaci vegetali per minimizzare i loro effetti avversi. Due esempi rilevanti sono Aconitum (Ranunculaceae) e Tinospora crispa (Menispermaceae).  Diverse erbe Aconitum sono popolari per il trattamento della febbre reumatica, dolore articolare, ed alcuni disordini endocrini nella medicina Indiana, Vietnamita, Coreana, Giapponese, Tibetana, e Cinese.  Sfortunatamente, le erbe hanno uno stretto intervallo terapeutico, anche se la loro tossicità potrebbe essere ridotta.  Sono stati anche descritti gli effetti tossici delle specie Tinospora, spesso usate nella medicina dell’Asia del sud.  Per esempio, è stato riportato un caso di epatite acuta associata all’uso giornaliero per lungo tempo di dosi elevate di T. crispa in un maschio di 49 anni nel Vietnam con dolore cronico della bassa schiena, il chè ulteriormente mette in luce i rischi potenziali di alcuni rimedi vegetali tradizionali.

Utilizzazione e validazione dell’Artocarpus tonkinensis

Tonkinensis A. Chev. ex Gagnep (Moraceae) (Figura 2) è un albero che si trova nel Vietnam del nord usato nella VTM dalla minoranza etnica dei Hmong per trattare artrite e mal di schiena. Nella medicina popolare del Laos, questo albero del pane è usato nel trattamento della teniasi che risulta dall’infezione con il verme nano a nastro Hymenolepis nana. Quest’uso è stato validato quando una estrazione etanolica dall’albero ha dimostrato attività anti-parassitaria in topi sperimentalmente infettati con H. nana. Un altro studio recente che ha investigato l’uso dell’A. tonkinensis per il trattamento dell’artrite grazie ad un frazionamento guidato dall’attività ha trovato che un estratto n-butanolico dalle foglie dell’albero ha portato all’isolamento dei glicosidi auronolici maesopsin 4-O-glucoside e alphitonin-4-O-glucoside.  Entrambi i composti hanno dimostrato attività immunosoppressiva in un test di stimolazione linfocitaria.  L’estratto etilacetato di questa pianta è stato anche saggiato per le sue proprietà anti-infiammatorie; l’iniezione intraperitoneale dell’estratto di A. tonkinensis ha diminuito sia l’incidenza che la severità dell’artrite ed ne ha ritardato l’insorgenza in ratti con artrite indotta da collagene. In vitro, un estratto ha indotto apoptosi in colture di cellule linfonodali, ha inibito la proliferazione di cellule T indotta da mitogeni, ed ha indotto apoptosi di linfociti linfonodali attivati.  In aggiunta, quattro componenti attivi individuali isolati dall’A. tonkinensis hanno effetti anti-infiammatori, che correlano con l’inibizione della proliferazione indotta da mitogeni delle cellule T.  Questi estratti hanno anche inibito la produzione di citochine, come il tumor necrosis factor-α e l’interferone-ϒ, in cellule T stimolate con mitogeni.  Gli autori hanno postulato che la soppressione della proliferazione delle cellule T e della produzione di citochine da parte dei flavonoidi dell’A. tonkinensis contribuisca alla ridotta gravità dell’artrite indotta sperimentalmente.

I composti dell’A. tonkinensis sono stati saggiati anche per la loro attività anti-tumorale, rivelando che la maesopsin 4-O-β-D-glucoside (TAT-2) ha effetti antiproliferativi su cellule di leucemia mieloide acuta e modula l’espressione di 19 geni, tra cui l’emeossigenasi-1 (HMOX-1), la sulphiredoxin 1 homolog (SRXN1), e breast carcinoma amplified sequence 3 (BCAS3).  TAT-2 ha anche effetto anti-tumorale in vivo. Altri composti isolati dalle radici dell’A. tonkinensis, come cyclocommunol, isocyclomulberrin, cudraflavone C, e morusin mostrano anche citotossicità contro le linee cellulari di carcinoma epatocellulare (SMMC-7721) e di carcinoma gastrico (BGC-823 e SGC-7901).  Quindi, il successo nell’uso di A. tonkinensis dimostra che la TM può mantenere la sua identità etnoculturale capitalizzandola tramite approcci scientifici Occidentali (per es., isolamento chimico di composti attivi e la loro validazione biologica) per accertare la propria efficacia e sicurezza.

TM non vegetale in Vietnam

Cute di rana. Lo studio delle relazioni tra uomo ed animali nel loro ambiente ha portato a numerose applicazioni di prodotti derivati da animali in medicina. La cute di rana, per esempio, è usata nella TM Vietnamita e sud Americana come condimento biologico per favorire la cicatrizzazione.  Uno studio sui topi ha mostrato che le secrezioni della cute di rana della Rana ridibunda promuove efficacemente la riparazione delle ferite, dimostrando il proprio potenziale per l’applicazione clinica nella cura delle ferite.

Lombrichi. I lombrichi hanno fornito alle culture antiche una sorgente sia di cibo che di cure medicinali. Un rinnovato interesse nei loro usi terapeutici in Ayurveda, TCM, e pratiche mediche in Giappone, Vietnam e Corea è cresciuto casualmente dall’analisi estesa del sistema immune dei vermi, pieno di leucociti e prodotti umorali che svolgono effetti benefici credibili sulla salute.  I vermi non costano molto, non sono controversi eticamente, e solo raramente sono vettori di malattia ma non sono nocivi ed i loro numerosi benefici ecologici, ambientali, e biomedici sono stati riconosciuti.  Per esempio, studi istopatologici hanno rivelato che la crema di lombrichi è più efficace della ranitidina nella prevenzione della formazione di lesioni gastriche, suggerendo il suo potenziale come agente anti-ulcera.

Conclusioni: La politica sanitaria in Vietnam si focalizza sull’integrazione tra medicina Occidentale e VTM, una cornice promettente per il Vietnam e gli altri paesi sviluppati. I concetti, le pratiche, ed i farmaci sanitari tradizionali devono raggiungere gli standard di validazione dei paesi Occidentali perché l’integrazione abbia successo.

In questa rassegna, abbiamo riassunto scoperte da studi recenti in cui i farmaci validati derivati dalle culture Vietnamite tradizionali, che cambiano continuamente a causa della loro interazione con concetti e pratiche sanitarie Occidentali. Abbiamo per prima cosa valutato gli immigrati nei paesi Occidentali, che rappresentano una interessante popolazione sperimentale, ed abbiamo trovato una persistenza della VTM mischiata con nuove pratiche sanitarie acquisite in Occidente.  Poi abbiamo discusso l’istruzione sanitaria disseminata a diversi livelli (cittadini, studenti medici, e dottori praticanti) all’interno del Vietnam, che ha mostrato come la medicina Orientale ed Occidentale interagiscono ulteriormente e possono migliorare la salute della popolazione generale.

All’interno di questa quadro, abbiamo analizzato il contributo della VTM nello stabilire standard medici migliori attraverso la validazione biologica di rimedi derivati dall’etnomedicina. Il nostro esempio paradigmatico descrive l’A. tonkinensis, i cui estratti dalle foglie sono usati per trattare l’artrite ed il mal di schiena dalla minoranza etnica dei Hmong neri, che vivono nelle montagne del nord Vietnam vicino alla Cina.  Il rimedio è stato portato all’attenzione dell’Accademia Vietnamita di Scienze e Tecnologia, che ha isolato i composti attivi della pianta che sono stati più tardi validati in collaborazione con il nostro gruppo di ricerca in Italia.  La storia dell’A. tonkinensis si concluderà quando studi pre-clinici e studi clinici consentiranno l’approvazione del farmaco per un uso generale.  Quindi, la validazione biologica di medicine tradizionali, particolarmente la caratterizzazione dei loro composti attivi, porteranno sperabilmente allo sviluppo di nuovi farmaci, riveleranno nuovi bersagli farmacologici, e sveleranno meccanismi patogenetici di varie malattie.  Inoltre, poiché molte terapie TM sono state usate per lungo tempo, i composti ideali sono già stati selezionati in base alla loro efficacia ed al loro basso profilo tossicologico e potrebbero essere usate nella medicina Occidentale dopo una validazione appropriata.  Le scoperte in questa rassegna indicano che l’integrazione di successo della medicina Occidentale ed Orientale può migliorare la percezione della salute pubblica e dei trattamenti medici disponibili nelle culture di tutto il mondo.

(Tratto da Adorisio S., Fierabracci A., Rossetto A., Muscari I., Nardicchi V., Liberati AM., Riccardi C., Sung TV., Thuy TT., Delfino DV.  “Integration of traditional and western medicine in Vietnamesen populations: a review of health perceptions and therapies”, Nat Prod Commun, vol. 11, No. 9, 1409-1416, 2016)

I turchi all’orizzonte

Posted in Viaggi with tags , , , , on July 22, 2017 by Domenico Delfino

Il tunnel di mille metri scavato nel colle a nord di Pythagorio da Eupalino per volere di Policrate.

“…Queste isole furono altresì un grande laboratorio politico, dove nacque la democrazia intesa come autogoverno di chi produce ricchezza con il commercio e l’artigianato, in contrapposizione all’aristocrazia che voleva conservare il potere per diritto di discendenza.  E se nel VI secolo a.C. Lesbos era l’isola della poesia lirica e Chios quella dei traffici marittimi tra Levante e l’Europa, Samos era la patria della tecnica.  Duecento anni più tardi Erodoto avrebbe scritto, infatti, che i samioti avevano già realizzato “le tre opere più importanti che ci siano tra i greci tutti”.  La prima era la galleria di mille metri scavata ai piedi di un colle, per la cui lunghezza era stato “compiuto un altro scavo…attraverso il quale, incanalata in tubi”, in città giungeva l’acqua derivata da una generosa sorgente.  “L’architetto – precisa lo storico – fu il megarico Euparino”, costretto a scappare dall’isola per divergenze con il suo allora tiranno-mecenate Policrate.  La seconda opera era “il molo che recinge il porto”, continua Erodoto, che come terza meraviglia cita la mole del tempio “grande due volte il Partenone” dedicato a Hera, la mogli di Zeus patrona del matrimonio e che il mito vuole nata e cresciuta proprio qui.  Forse per questo Samos – 476 chilometri quadtrati verdeggianti di pini, in particolare i dorsi del monte Kerkis, che supera i 1400 metri e ne occupa pressoché l’intero segmento occidentale – è sempre stata prodiga di pascoli, uliveti, meleti, castagneti, coltivazioni di tabacco e vigneti che producono un vino famoso fin dall’antichità.  Non è forse nemmeno un caso se, dopo la mitica Hera e Pitagora, vi sia venuto alla luce, nel 341 a.C., anche il filosofo Epicuro.  Preceduto nel 310 a.C. da Aristarco, il quale stimò con calcoli trigonometrici distanza e dimensione di sole e luna  e sostenne, 1800 anni prima di Galileo Galilei, che la terrà girava intorno al sole.  Salvo essere anche lui accusato di eresia.  Anche il tunnel di Eupalino è ancora aperto.  L’entrata è a pochi metri dal molo (lo stesso commissionato da Policrate) di Pythagorio, l’antica capitale samiota, ora una graziosa cittadina di buoni alberghi dove edifici relativamente moderni – e decenti – convivono accanto ai resti di un glorioso passato in uno scenario singolare che profuma di gelsomino.  Pythagorio sorge sul litorale sud-orientale, servito da un aeroporto internazionale a qualche chilometro dall’Ireon, il santuario di Hera, che ormai di verticale conserva solo una mezza colonna ionica.  Gli altri due accessi all’isola sono esclusivamente marini e si trovano sulla costa nord.  Uno è l’attuale capoluogo, Samos o Vathy, infilato in un fiordo profondo e il cui doppio nome in effetti corrisponde a due nuclei abitati distinti, almeno sotto il profilo architettonico.  Sulla riva si estende l’attivo porto commerciale, il fronte gremito di taverne e bar ricavati al pianoterra di palazzi neoclassici, incoronato dai vicoli ripidi del nucleo originario, uno degli abitati più colorati e meglio conservati della Grecia insulare…”

(Tratto da Melissa Corbidge “I turchi all’orizzonte”, Meridiani – Isole della Grecia, Anno XVII – N. 118 Editoriale Domus, maggio 2003)

Il paleolitico

Posted in Calabria with tags , , , , on July 20, 2017 by Domenico Delfino

Grotta del Poggio (Salerno), strato 2. Musteriano laquinoide: nrr. 1-2, 4-8 raschiatoi; nr. 3 denticolato (da G. Bartolomei e Al. 1975)

Il paleolitico medio

“…D’altra parte l’attribuzione al Riss e al Paleolitico inferiore di queste industrie introdurrebbe, soprattutto nella serie del Riparo, una lacuna talmente ampia da non apparire compatibile con la linea di sviluppo degli orizzonti culturali e con la sequenza della deposizione dei sedimenti….”

(Tratto da Giuliano Cremonesi “Il Paleolitico” in “Storia della Calabria antica”, Gangemi Editore, 1988)

Rembrandt

Posted in libri with tags , , , , on July 17, 2017 by Domenico Delfino

Giuda rifiuta i trenta denari

“… Conservata in una collezione privata inglese, l’opera risale al 1629.  Suscita l’entusiasmo di Constantijn Huygens, che loda la potenza espressiva e il gioco delle luci, paragonandola a “ciò che è stato prodotto dall’antichità e dall’Italia”…”

L’espressione contrita e il gesto esagerato di Giuda sono di chiara derivazione teatrale. Fin dalle prime opere, infatti, Rembrandt mostra viva attenzione al mondo delle scene e degli attori.

(Tratto da ArtBook “Rembrandat – Il più importante eretico della pittura -“, Leonardo Arte, 1998)

Medicina popolare in Calabria

Posted in libri with tags , , , on June 17, 2017 by Domenico Delfino

“…Oltre al salasso si utilizzavano i salicilati, il chinino, la digitale e le sostanze vescicanti; queste erano in grado di produrre vesciche o bolle e quindi provocare una qualche risposta di autodifesa.  Nelle affezioni acute e croniche dell’apparato respiratorio come la bronchite, la polmonite e la pleurite si utilizzava pure la cantaride.

(La cantaride è un coleottero di colore verde dorato dal quale si estrae la cantaridina.  Questi insetti vivono in numerose colonie di preferenza sui frassini, sugli aceri, sui pioppi e sui larici.  Di primo mattino sono intorpiditi ed intirizziti dal freddo della notte.  Scuotendo le piante o battendole con verghe, le cantaridi cadono sopra delle lenzuola poste sotto le piante e introdotte in bottiglie a larga apertura, contenenti etere o del cloroformio o benzina oppure essenza di trementina; per l’azione di tali sostanze, le cantaridi muoiono asfissiate.  Si lasciano per 36 ore in queste bottiglie, poi si mettono ad asciugare al sole sopra dei setacci, oppure al calore di una stufa.  Il composto più importante della polvere ottenuta dall’essiccamento è la cantaridina, sostanza che si presenta sotto forma di cristalli inodori poco solubili in acqua ed alcol freddo.)…”

(Tratto da Romeo Basile, “Medicina popolare in Calabria – a Mottafollone nell’ottocento ci si curava così…”, Editoriale progetto 2000, Cosenza 2015)